La scarificazione

Un altro metodo per interrompere la dormienza dei semi e permettendone una rapida germinazione è la scarificazione.
La scarificazione può essere di tre tipi: chimica, fisica o meccanica.

Scarificazione chimica: si immergono i semi in una soluzione di acido solforico di tipo commerciale con peso specifico di 1.84 ed una purezza del 95%.
Dopo una durata di immersione che dipende dalla specie dei semi, questi devono essere risciacquati con acqua corrente.
Questa tecnica consente così di rendere il tegumento meno resistente all'acqua.
Trattandosi di acido, questo metodo deve essere eseguito con cautela per non danneggiare i semi nel caso in cui restino immersi nella soluzione per un tempo troppo lungo.
(Personalmente non utilizzo questa tecnica).

Scarificazione fisica: si ottiene immergendo i semi in acqua bollente lasciandoli successivamente ammollo per 12-24 ore al fine di ammorbidire il tegumento e favorire l’imbibizione.

Scarificazione meccanica: è la tecnica più usata (anche da me) e la più sicura per i semi.
Consiste nel levigare il tegumento con della carta abrasiva o semplici limette.
Quando si deve però operare con semi molto piccoli, risulta difficili trattarli come sopra descritto.
Si può quindi costruire dei piccoli cilindretti rivestiti all'interno con della carta vetrata.
Si inseriscono i semi, si chiudono le due estremità e si agita con vigore il piccolo cilindro per qualche minuto.
Alcune specie presentano un tegumento particolarmente duro, in questo caso la scarificatura non è sufficiente ad indebolirlo.
In questi casi, è necessario rimuovere completamente il tegumento, facendo particolarmente attenzione a non danneggiare l'embrione.
E' consigliabile prima di effettuare questa operazione ammorbidire il tegumento, immergendo i semi in acqua tiepida per circa 24 ore.