Terrario "Visible roots"




Un "Terrarium visible roots" è un tipo di terrario progettato in modo che le radici delle piante al suo interno siano visibili attraverso il contenitore trasparente.
La visibilità di ciò che accade nel sottosuolo, diventa una caratteristica estetica e funzionale, permettendo di osservare l'intero ciclo vitale della pianta, dal fusto e dalle foglie fino al sistema radicale che si sviluppa nel substrato.
Questi terrari sono particolarmente interessanti, quando si coltivano piante carnivore che hanno trappole affascinanti o insolite, come ad esempio la Genlisea o l'Utricularia, piante in grado di sviluppare le loro trappole intricate e spettacolari nel sottosuolo.
I terrari con radici visibili offrono quindi un’esperienza visiva unica, mettendo in evidenza il “lato nascosto” delle piante, ovvero le radici o nel nostro caso le trappole, che spesso vengono ignorate.
In conclusione, un "Terrarium visible roots" è una combinazione di estetica e funzionalità che offre un'opportunità unica per osservare e apprezzare la bellezza delle piante sotto una nuova prospettiva, dove il sottosuolo diventa una parte integrante del design.
In questa pagina, vedremo come realizzare questo particolarissimo terrario.

Materiale necessario
• Acquario in plastica con coperchio 30 x 15 x 18h che sarà trasformato in terrario; da questo momento, con il termine terrario intenderemo l'acquario originale.


• Scatola in polistirolo che abbia grosso modo le stesse dimensioni del terrario.


• Rete rigida in plastica a maglie medie (1 cm.).


• 2 faretti led piatti.


• Scatola con coperchio con larghezza e lunghezza maggiori rispetto alla base del terrario, l'altezza deve essere sufficiente per contenere un faretto posizionato sul fondo.


• Foglo di plastica azzurro trasparente.


• Materiali vari: schiuma poliuretanica, carta stagnola, taglierino, colla a caldo, filo di rame, colori acrilici, nastro adesivo.

Progetto
L'acquario scelto per questo progetto deve essere di plastica (rispetto ad uno di vetro), questa preferenza è dettata per rendere più "leggero", il terrario finito, poichè questo conterrà acqua per metà della sua parte e questo inciderà sul peso finale.
La struttura che andremo a realizzare è suddivisa in tre zone.
• Zona superiore, dove saranno visibili la piante come in in normale terrario; questa zona è illuminata da un primo faretto lampada led.
• Zona centrale, che rappresenta il livello del substrato e dove saranno posizionate le piante.
• Zona inferiore, che rimarrà completamente sommersa d'acqua è la parte dove saranno visibili le parti delle piante che normalmente si sviluppano nel sottosuolo e che non sono visibili in natura.
Sul fondo della struttura (nella zona inferiore) sarà predisposto una sorta di "buco".
Questo permetterà ad un secondo faretto led, posizionato all'interno di una scatola sotto il terrario, di illuminare la zona inferiore della struttura valorizzando così le parti nascoste delle piante (trappole).
La scatola, oltre a contenere la lampada funge da piedistallo per il terrario.



Procedimento
La realizzazione del progetto è molto semplice e si sviluppa nei seguenti step.

• Step 1 - Creazione zona inferiore.
Prima di utilizzare la schiuma poliuretanica, è bene conosce alcuni aspetti importanti riguardo questo materiale:
La superficie su cui lavoreremo la schiuma poliuretanica deve sempre essere inumidita con un po’ di acqua e detersivo per piatti in modo da garantire una maggiore adesione.
Teniamo ben presente, che il volume della schiuma una volta stesa, aumenta circa del 20%-30% fino ad arrivare in alcuni casi a raddoppiare il suo volume, quindi usiamola con parsimonia.
In ultimo ma non meno importante, ricordiamoci che la schiuma poliuretanica può causare irritazione cutanea se viene a contatto con la pelle, è importante quindi evitarne il contatto utilizzando "SEMPRE" guanti protettivi.
Fatta questa dovuta premessa, iniziamo.
Ritagliamo dalla scatola di polistirolo una porzione che fungerà da base per la zona inferiore.
Sulla parte frontale pratichiamo un'incisione per simulare l'ingresso di una "caverna", mentre nella parte base pratichiamo un foro che fungerà da feritoia. dalla quale la luce illuminerà la parte interna della zona inferiore.


Ricopriamo come la schiuma poliuretanica ogni facciata della struttura (interna/esterna), ad eccezione della superficie che appoggerà sul fondo del terrario, cercando di modellare la schiuma così da rendere più reale il paesaggio roccioso.



• Step 2 - Creazione zona centrale.
Sopra ad un taglio di polistirolo (che utilizzeremo come base di appoggio). rivestito con carta di alluminio, assicuriamo con del filo di ferro una porzione di rigida in plastica.
Le dimensioni della porzione dei rete, dovranno essere maggiori di qualche cm, rispetto a quelle della zona inferiore.


Ricopriamo la rete con uno strato sottile di schiuma poliuretanica e come fatto in precedenza, lasciamo asciugare ed indurire il tutto per 12-18 ore.
Stacchiamo la rete dal ritaglio di polistirolo; ecco come si presenta la zona centrale vista da sopra e da sotto dopo aver eliminato la carta stagnola.


• Step 3 - Creazione zona superiore. Come per lo step 1, ritagliamo un'altra porzione della scatola di polistirolo a forma di ferro di cavallo come nell'immagine seguente.


La larghezza e la lunghezza del ritaglio devono essere uguali a quelle della zona inferiore.
L'altezza deve essere uguale a Altezza del terrario - Altezza zona inferiore - spessore zona centrale.
Come fatto per la zona inferiore, ricopriamo con la schiuma poliuretanica ogni faccia della zona superiore.
Anche in questo caso, cerchiamo di modellare la schiuma poliuretanica così da rendere più reale il paesaggio roccioso.


• Step 4 - Unione zona centrale con zona superiore.
Sovrapponiamo la zona superiore alla zona centrale, assicurandole tra di loro con un pò di schiuma poliuretanica lungo tutto il perimetro.
Questa operazione, oltre ad incollare le due parti, nasconderà le giunture di congiunzione delle due parti.


• Step 5 - Assemblaggio di tutte le zone.
Sovrapponiamo la nuova zona appena creata (superiore + centrale) alla zona inferiore per verificare se il tutto combacia.
La zona inferiore e la nuova zona appena creata (superiore + centrale) non andranno incollate tra di loro.
Questo ci permetterà in ogni momento di inserire o togliere piante in maniera più semplice, semplicemente lavorando solo sulla zona superiore + centrale.


• Step 6 - Test struttura in terrario.
Sovrapponiamo alla zona inferiore la nuova zona appena creata (centrale + superiore) e se le misure sono state rispettate alla perfezione, l'intera struttura deve entrare senza sforzi all'interno del terrario.
In caso contrario, andiamo a "limate" alcune parti della struttura fino a che questa possa entrare correttamente nel terrario.



• Step 7 - Colorazione della struttura.
Sulla colorazione della struttura non vi è molto da dire.
La scelta dei colori e delle sfumature è soggettiva perché dipende da diversi fattori legati alla percezione personale, all'intento artistico e all'effetto che si vuole ottenere.
Anche se si segue un riferimento fotografico, ogni struttura da inserire in un terrario, è unico perché riflette il gusto e l'interpretazione di chi lo realizza.
L'unico consiglio che mi sento di dare, è quello di non colorare la parte sommersa, ma mantenere la colorazione chiara della schiuma poichè il fascio di luce colorata che illuminerà dal basso la zona inferiore, creerà a mio avviso un'immagine fiabesca.
In ogni caso usiamo sempre colori acrilici che hanno la prerogativa di resistere all'acqua.



• Step 8 - Predisposizione piante su zona centrale.
Sul zona centrale, pratichiamo dei piccoli fori attraverso i quali faremo passare radici e trappole delle piante.
Queste saranno assicurate alla superficie della zona centrale tramite sfagno avvolto attorno al loro colletto.



• Step 9 - Illuminazione della parte inferiore (sommersa).
Sul coperchio della scatola ritagliamo al centro un rettangolo le cui dimensioni devono essere leggermente più grandi rispetto alla superficie del "buco" creato sul fondo della zona inferiore.
Con del nastro adesivo, fissiamo uno o più ritagli del foglio colorato trasparente.
Anche in questo caso, il colore del foglio che darà la sfumatura all'interno della zona inferiore, è puramente suggestivo.


Sul fondo della scatola fissiamo il primo dei due faretti piatti, predisponendo il relativo cavo di alimentazione.


Le trappole della Genlisea sono sotterranee o sommerse e non necessitano di luce per svolgere questa funzione.
Similmente, le vescicole delle Utricularia, si trovano spesso sommerse nel fango o nell'acqua e non hanno bisogno di luce per funzionare.
La parte della zona inferiore può essere quindi lasciata al buio, ed illuminata solamente per scopi estetici.
Applichiamo perciò al cavo un interruttore ON/OFF per accendere il faretto al bisogno.


Chiudiamo la scatola e posizioniamo su di essa il terrario, assicurandoci che il buco sul fondo della zona inferiore e il rettangolo ritagliato sul coperchio, coincidano.


Accendendo il faretto, possiamo verificare se la parte inferiore del terrario, (quella che sarà sommersa d'acqua) è illuminata in ogni sua parte.



• Step 10 - Modifica coperchio
Normalmente questi piccoli acquari in plastica, sono già dotati di coperchio che però è caratterizzato dal fatto di avere innumerevoli feritoie che per il nostro scopo impedirebbero a mantenere all'interno del terrario la corretta umidità.


Per ovviare al problema foderiamo l'esterno del coperchio con del nastro adesivo e riempiamo la parte interna con della schiuma poliuretanica.


Quando la schiuma è ben asciugata, rimuoviamo il nastro adesivo e coloriamo l'interno del coperchio con le stesse sfumature della struttura e la parte esterna con del nero opaco.



• Step 11 - Illuminazione terrario
Posizioniamo il secondo faretto piatto sopra al coperchio in corrispondenza dello sportello di apertura coperchio e colleghiamo la spina al timer che permetterà di gestire automaticamente l'accensione e lo spegnimento del faretto secondo le nostre esigenze.



• Step 12 - Test finale
Inseriamo all'interno del terrario le varie zone assemblate in precedenza, posizioniamo il terrario sopra alla scatola "porta terrario", e accendiamo i due faretti.


Ora non resta che inserire le piante e lasciarsi incantare dallo spettacolo che, fino a questo momento, era rimasto celato agli occhi, nascosto nelle profondità del substrato.



Quella che segue somo due mmagine di come si possono osservare le trappole di una Genlisea flexuosa (prima immagine) e quelle di una Utricularia longifolia (seconda immagone) trappole che in natura sono completamente nascoste nel terreno.