Come funziona




L'apparato radicale come abbiamo visto, svolge una funzione basilare per la vita di ogni pianta.
Ogni singola radice cresce in lunghezza alla ricerca spasmodica d'acqua e di sostanze nutritive che si trovano nel terreno circostante.
Le radici di grossi alberi possono "sentire" l'acqua anche a decine di metri e possono assorbirne enormi quantità, anche superiori ai 300 litri al giorno.
Ma come riesce una radice a cercare l'acqua deviando il suo percorso quanto incontra grossi sassi, tubature o altri ostacoli nel sottosuolo?
Grazie ad un sistema chimico.
Ogni radice è ricoperta da una sottilissima ed impercettibile peluria all'estremità dei quali si trova una proteina, la Rhd2.
Questa particolare proteina produce sostanze in grado di assorbire il calcio che si trova nei vari terreni, un elemento minerale utile alla crescita dei vegetali.
Il calcio stimola quindi la Rhd2 che produce nuove proteine e così via in un circolo senza fine
Quando la radice incontra un ostacolo, questo impedisce alla Rhn2 di continuare la produzione di proteine, quindi induce la radice stessa ad aggirare l'ostacolo alla ricerca di una zona ove presente altro calcio.
Per far questo, le radici agiscono con forza e determinazione, disposte a tutto pur di continuare la ricerca di nuova acqua
Non si fermano davanti a nulla, e di questo ne abbiamo la prova osservando grossi alberi lungo i marciapiedi che vengono addirittura divelti dalla potenza delle radici.



Una volta raggiunta una zona ove si manifesti la presenza di acqua, entrano in azione i peli radicali.
Questi, grazie alle loro sottili dimensioni riescono ad incunearsi tra i vari granelli che compongono il terreno, consentendo in secondo luogo ad aumentare la superficie di contatto tra la radice ed il suolo, favorendone così l’assorbimento d'acqua e nutrimenti.