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Quando progettiamo un terrario tropicale, dobbiamo pensare a come mantenere un microclima stabile e umido, proprio come quello di una foresta tropicale. Un laghetto ci aiuta moltissimo in questo: l’acqua che evapora contribuisce a mantenere il giusto livello di umidità e rende l’aria meno secca, cosa essenziale per le piante tropicali. Dal punto di vista biologico, è utili anche sapere che il laghetto contribuisce all’equilibrio dell’intero ecosistema del terrario, eventuali piante acquatiche che vi crescono aiutano a mantenere l’acqua pulita, mentre i microrganismi che si sviluppano naturalmente al suo interno partecipano al ciclo delle sostanze nutritive. In questo modo, il terrario diventa più autosufficiente e stabile. Infine, il laghetto aggiunge un tocco di realismo e armonia visiva, l’acqua riflette la luce, crea movimento e rende l’ambiente più vivo, più naturale. Ogni volta che l'osserveremo, avremo la sensazione di guardare un piccolo angolo di foresta tropicale in miniatura, completo e pulsante di vita. Vediamo quindi come allestire un laghetto all'interno del terrario. Scelta e preparazione dei sassi Varietà: mescoliamo sassi di diverse dimensioni e tonalità (grigio chiaro, beige, marrone, nero), in natura raramente i ciottoli sono tutti uguali. Dimensioni: sul fondo andremo a privilegiare sassolini piccoli e ghiaia fine. Sulle pareti e sui bordi aggiungeremo, qualche sasso medio o più grande per creare “anfratti” o punti di interesse. Laviamo bene i sassi con acqua e spazzolino per togliere polvere, sabbia o residui organici. Il centro dei un laghetto, tende ad accumulare ghiaia fine e piccoli ciottoli (trasporto naturale dell’acqua). Creiamo in ogni sua parte, piccole zone più spoglie alternate a zone più dense di sassi: la varietà fa sembrare tutto più realistico. Puoi aggiungere un paio di rametti o frammenti di legno levigato per un tocco extra naturale. Fissaggio con silicone neutro È sicuro anche per l’acqua e non rilascia sostanze nocive (soprattutto se è neutro, non acetico). Applichiamo poco silicone alla base dei sassi più grandi e sulle pareti dove vogliamo incollarli. Spolveriamo poi la ghiaia fine sopra il silicone fresco per nascondere eventuali segni di colla. Lasciamo asciugare 24–48 ore prima di riempire d’acqua o aggiungere piante. Evitiamo il silicone acetico (quello che puzza di aceto), col tempo può macchiare e alterare i colori. Colori base da usare prima delle pietre L’idea è simulare il fondale naturale di uno specchio d’acqua, quindi usa toni terrosi e graduali. Zona centrale (più profonda): usiamo blu scuro, verde scuro o marrone-nero molto diluito. Possiamo anche fare una miscela di blu più marrone per ottenere un tono “fangoso-acquatico”. Applichiamo con una spugnetta o pennello morbido per evitare segni netti. Zone intermedie: passiamo gradualmente a marrone medio o verde oliva chiaro sfumando verso l’esterno in modo morbido usando un pennello umido. Bordi e pareti: qui vanno bene sabbia chiara, beige o ocra, anche con qualche tocco di grigio. Serve a simulare il terreno asciutto o appena umido vicino all’acqua. Consiglio tecnico usiamo acrilici opachi (non lucidi): quando aggiungeremo l’acqua, l’effetto lucido lo creerà naturalmente la superficie. Trucchetto extra: prima di incollare i sassi, puoi spolverare un po’ di sabbia fine o pigmento secco sulla vernice ancora leggermente appiccicosa: darà una texture naturale e coprirà eventuali stacchi di colore. |