L'ibrido autoimpollinante


Nella sezione dedicata alla riproduzione, abbiamo visto quanto sia semplice incrociare due piante per ottenerne un ibrido.
Se si ha la fortuna di avere in fiore più piante di specie diverse nello stesso periodo, l'unico fattore da tener presente per ottenere con successo un ibrido, è che entrambi i genitori devono presentare lo stesso corredo genetico per quanto riguarda il numero dei cromosomi.
Premesso questo, si raccoglie il polline dalle antere di un fiore e lo si deposita sugli stigmi di quello che vogliamo impollinare..... con questa semplice operazione, abbiamo ottenuto il nostro ibrido.
La faccenda si complica però quando intendiamo ottenere un ibrido utilizzando come madre un fiore autoimpollinante.
Per la particolare struttura anatomica di questi fiori, abbiamo imparato che nel momento in cui si chiudono per la prima volta, il polline presente sulle antere del fiore stesso, si deposita per contatto sugli stigmi innescando automaticamente la fecondazione.
E' chiaro che per anticipare questo processo naturale di autofecondazione, l'impollinazione manuale deve avvenire necessariamente in un lasso di tempo compreso tra lo sbocciare del fiore e la sua prima chiusura.
Inoltre, durante questa operazione e sopratutto alla chiusura del fiore, dobbiamo essere certi che il polline ancora presente sulle antere non venga a contatto con gli stigmi, in questo caso si rischia di avere un'impollinazione mista (manuale e naturale) ottenendo così risultati non voluti.
Lo scopo di questa sezione è quello d'imparare le tecniche di "sterilizzazione" dell'apparato maschile tecniche che consistono nell'asportazione delle antere, gli organi maschili preposti alla produzione del polline.
Così facendo, avremo la sicurezza di impollinare il fiore solamente con il polline raccolto dal fiore donatore.
Come esempio utilizzeremo fiori di Drosere un genere di piante carnivore che presentano una grande varietà di fiori autoimpollinanti, ma ciò non toglie che è possibile applicare queste tecniche su altri fiori.
Per l'occasione ho utilizzato dei fiori recisi, queste operazioni di "sterilizzazione" prevedono di operare con entrambi le mani ed una precisione chirurgica, impossibile quindi eseguire queste tecniche e nello stesso tempo scattare fotografie.
Iniziamo la sterilizzazione di un tipo di fiore (es. Drosera binata) che presenta antere e stami (organi maschili) posizionati all'esterno rispetto agli stigmi (organi femminili).




Ritagliamo una striscia di carta e arrotoliamola fino ad ottenere un minuscolo cilindro il cui diametro sia però sufficientemente ampio da permettere di inserire al suo interno tutti gli stigmi del fiore.




Con molta delicatezza avviciniamo al centro del fiore il cilindro fino a inserire al suo interno tutti gli stigmi.
Durante questa fase dobbiamo fare moltissima attenzione a non urtare gli stami, altrimenti rischiamo che il polline si stacchi e possa depositarsi sugli stigmi.




Ora che gli stigmi sono coperti, con una forbicina affilata, recidiamo tutti gli stami con le antere.




Sfiliamo il piccolo cilindro, ed ecco il nostro fiore sterilizzato.




Vediamo ora invece la sterilizzazione di tipo di fiore (es. Drosera capensis typical) che presenta antere e stami (organi maschili) posizionati all'interno rispetto agli stigmi (organi femminili).




Ritagliamo una striscia di carta e arrotoliamola fino ad ottenere un piccolo cono.
Tagliamone la punta in modo che il foro abbia un diametro sufficientemente ampio per consentire il passaggio degli stami e delle antere.
Tagliamo poi lungo l'altezza del cono in più punti aprendo le alette fino ad ottenere una specie di imbuto.




Anche in questo caso, con molta delicatezza infiliamo il cono rovesciato verso il centro del fiore in modo che gli stigmi restino all'esterno del cilindro, mentre gi stami e le antere rimangano al suo interno.




Con una forbicina affilata, recidiamo tutti gli stami e le antere.
Sfiliamo il cono, ed ecco il nostro fiore sterilizzato.




In entrambi i casi possiamo ora procedere con l'impollinazione manuale sicuri che l'unico polline che andrà a fecondare gli stigmi, sarà solamente quello proveniente dal fiore donatore.