Sarracenia
Ascidio forato


Un'ape catturata da una Sarracenia leucophylla 'Tarnok' è riuscita a fuggire al suo triste destino forando l'ascidio di questa splendida pianta, il risultato lo si vede nella fotografia che segue.



Conseguenze:

1) L'apertura facilita la fuga di altri insetti catturati
2) Estetica decisamente compromessa

In questa sezione vedremo come riparare il danno creato dall'insetto ripristinando funzionalità ed estetica dell'ascidio.

Materiali utilizzati:

  1) Mastice per innesti  
  2) Piccola spatola  
  3) Garza sterile 
  4) Forbici  
  5) Pinzette  
  6) Spazzolino da denti 
  7) Colori (tempere - pennarelli)  


Preparazione della "protesi":

Prendiamo una garza sterile, e ritagliamone un lembo che abbia una misura più grande del foro presente sull'ascidio.
Aiutandoci con una piccola spatola di plastica, ricopriamo il lembo di garza con uno leggero strato di mastice per innesti, un prodotto ecologico che può essere usato con sicurezza per il nostro scopo in quanto non risulta tossico per i vegetali.


Facciamo una piccola parentesi: le pareti interne degli ascidi delle Sarracenie sono ricoperti da folti peli rivolti verso il basso, utilizzati dalla pianta per rendere più difficile la risalita della preda verso l'uscita della trappola.
Dovendo ricostruire parte dell'ascidio mancante, cercheremo quindi di farlo tenendo conto di questa particolarità, in modo da ottenete una protesi che rispecchi il più possibile la struttura naturale dell'ascidio.
Per far questo utilizzeremo le setole di un vecchio spazzolino da denti che sostituiranno i peli presenti all'interno degli ascidi.


Con una forbice tagliamo quindi un gruppo di setole e adagiamole sulla garza ricoperta dal mastice ancora fresco.


Distribuiamo le setole ritagliate cercando di distribuirle uniformemente su tutta la superficie della protesi.


Il passo successivo è ora quello di sollevare un lato delle setole in modo che risultino leggermente sollevate rispetto alla superficie della protesi.



Lasciamo asciugare lo strato di mastice , poi con la forbice rifiniamo la parte finale delle setole accorciandone la lunghezza.



Ricopriamo con uno nuovo strato di mastice la parte posteriore della protesi facendo asciugare il tutto come in precedenza.
Dopo che la protesi si è asciugata per bene, rifiliamola in modo da ottenere un forma poco più grande del foro che andremo ad otturare.



Attorno ai margini della protesi, dal lato senza setole, applichiamo un sottile strato di mastice che servirà ad incollare la protesi stessa alla parete interna dell'ascidio.
Aiutandoci con una pinzetta, introduciamo con delicatezza la protesi all'interno dell'ascidio avendo cura di lasciare ovviamente la parte con le setole rivolta verso l'interno della trappola.



Assicuriamoci che la protesi combaci perfettamente alla superficie dell'ascidio e lasciamo asciugare.
Nelle due immagini che seguono, possiamo vedere il risultato del nostro intervento, osservando l'ascidio visto dall'esterno e dall'interno.



L'ultimo passo, è quello di dare un tocco di colore alla parte della protesi visibile dall'esterno.
Mischiando i colori a nostra disposizione, cerchiamo di ottenere un colore il più possibile simile a quello dell'ascidio e con un pennello coloriamo l'esterno della protesi andando a ricoprire il colore del mastice.



Seguendo questa semplice procedura, abbiamo "riparato" il danno provocato dall'ape, la nostra Sarracenia ha ora un aspetto decisamente migliore rispetto a quello che presentava prima del nostro intervento.
Cosa ancora più importante, abbiamo ripristinato la struttura e la funzionalità dell'ascidio, le prossime prede non potranno quindi far conto del vecchio foro per aumentare le probabilità di una loro ipotetica fuga.