La mia Heliamphora heterodoxa × H. ionasii ha deciso di stupirmi: sullo stesso stelo floreale (quello che normalmente porta i fiori) sono comparsi una gemma fiorale e un piccolo ascidio, cioè una vera e propria foglia carnivora.
È un evento piuttosto raro e curioso, che mostra quanto questo genere di piante sappia ancora sorprenderci con la sua straordinaria capacità di “improvvisare” nuove forme. Osservando da vicino, si nota che il fiore e l’ascidio si trovano sullo stesso asse: la gemma fiorale si sta sviluppando normalmente, mentre poco più in alto si è formato un piccolo ascidio, completo di bordi incurvati e perfino dell’inizio del caratteristico “cucchiaino” tipico delle Heliamphora. In natura, la crescita delle piante non è sempre rigida come potremmo pensare, i punti in cui la pianta produce nuovi organi (chiamati meristemi) possono, in certe condizioni, cambiare “piano” di sviluppo. Nel caso delle Heliamphora, un meristema che normalmente formerebbe una brattea o un fiore può , per qualche motivo, svilupparsi come una foglia ascidiforme, cioè un ascidio. Le cause possibili possono essere diverse: Plasticità naturale: le Heliamphora hanno una grande capacità di variare la forma delle loro foglie, e talvolta questa flessibilità “sfocia” in organi un po’ ibridi. Fattori ambientali: luce, umidità, stress o piccoli danni possono alterare i segnali interni che regolano lo sviluppo dei nuovi organi. Origine bratteale: in alcune piante carnivore, le brattee (piccole foglie alla base dei fiori) possono a volte trasformarsi in mini-ascidi. Curiosità genetica: è anche possibile che, in modo del tutto casuale, il meristema abbia “confuso” i programmi di sviluppo del fiore e della foglia. Questo tipo di evento ci fa intravedere come, nel corso dell’evoluzione, piccole variazioni nello sviluppo possano portare alla nascita di nuove forme. In fondo, le piante carnivore sono nate proprio così: da foglie normali che, nel tempo, si sono modificate fino a diventare trappole complesse. Vedere un ascidio che cresce dove dovrebbe esserci un fiore è come assistere a una “distrazione evolutiva”: un piccolo errore che mostra quanta libertà di forma esista nel mondo vegetale. IN questa situazione insolita e bizzarra, una domanda è lecita: qual'è il destino del fiore e dell'ascidio? Quando su una Heliamphora si forma un ascidio e un fiore sullo stesso scapo, il destino di entrambi può variare parecchio, a seconda di come e da dove si sono sviluppati. Ecco cosa può succedere, caso per caso: Il destino del fiore 1. Sviluppo normale Nel caso più comune, la gemma fiorale prosegue il suo sviluppo normalmente: si allunga lo scapo, la gemma si apre in un fiore completo, l’ascidio rimane come una curiosa “brattea modificata” sullo stesso asse. ?? È la situazione più probabile se il fiore e l’ascidio sono chiaramente distinti e se la gemma appare ben formata, con le brattee tipiche e una forma tondeggiante o appuntita. 2. Arresto o deformazione A volte, la competizione di risorse tra il fiore e l’ascidio (che è molto più dispendioso da costruire) può far arrestare o deformare lo sviluppo del fiore. Può quindi accadere che: il bocciolo non si apra mai, il fiore risulti più piccolo o asimmetrico oppure lo scapo smetta di crescere. È probabile se l’ascidio cresce molto rapidamente o raggiunge dimensioni paragonabili a un normale ascidio vegetativo. 3. Fusione parziale In rarissimi casi, si osservano organi ibridi o parzialmente fusi, con elementi sia fiorali che fogliari (per esempio sepali che si incurvano come un ascidio, o parti del fiore che secernono nettare come un ascidio). È un destino più teorico che pratico, ma mostra la plasticità dello sviluppo nelle Heliamphora. Il destino dell’ascidio 1. Arresto precoce Spesso l’ascidio “anomalo” non completa mai lo sviluppo: resta una piccola protuberanza, magari con bordi incurvati ma senza cavità interna. Dopo qualche settimana tende a seccare o rimanere verde come una brattea grossolana, è l’esito più comune: l’ascidio è un “tentativo abortito” di foglia. 2. Maturazione parziale A volte, il piccolo ascidio continua a crescere e raggiunge una forma riconoscibile, con cavità funzionante, anche se in miniatura. |